02 Maggio 2024

E’ arrivato il tachigrafo del futuro

L’adozione del nuovo strumento riguarda tutti i veicoli industriali di nuova immatricolazione con massa superiore alle 3,5 tonnellate impegnati in trasporti internazionali.

Il dispositivo è dotato di funzioni di controllo sul cabotaggio e il distacco degli autisti, come la registrazione del passaggio ai valichi di frontiera mediante satellite.

Sarà possibile adeguarsi alle ultime normative approvate in sede comunitaria fino al luglio 2026.


Il 21 agosto è iniziata una piccola rivoluzione per l’autotrasporto europeo. È la data, infatti, in cui è entrata in vigore la normativa prevista dal pacchetto Mobilità che vuole l’installazione obbligatoria della seconda generazione del tachigrafo digitale “intelligente” su tutti i veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate di nuova immatricolazione. Ma si tratta, in realtà, soltanto dell’inizio di una linea del tempo che proseguirà fino al 2026, anno in cui scatterà l’obbligo di sostituzione dei tachigrafi di generazione precedente e d’installazione anche sui veicoli commerciali (da 2,5 a 3,5 tonnellate) che svolgono trasporto internazionale. Ma procediamo con ordine e vediamo quali sono le nuove funzionalità previste dal dispositivo, chi dovrà adottarlo e quali sono nel dettaglio gli step da qui fino al 2026.


LE FUNZIONALITA’ DEL NUOVO TACHIGRAFO

Il “tachigrafo del futuro” dispone di una funzione di controllo che andrà oltre le normali operazioni di registrazione dei tempi di lavoro e funzionamento. I nuovi dispositivi installati sui nuovi camion registrano, infatti, anche i valichi di frontiera mediante il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell’Unione Europea, ovvero il servizio Galileo, reso disponibile gratuitamente per autenticare i segnali di navigazione. Scatta, inoltre, l’obbligatorietà dell’interfaccia di dialogo con i sistemi di trasporto intelligenti (ITS) via Bluetooth, in precedenza facoltativa. In altri termini, il nuovo tachigrafo utilizza il posizionamento satellitare e le mappe integrate per registrare i passaggi di frontiera e consentire alle autorità di vedere quanti viaggi hanno effettuato sia il veicolo che il conducente e quando – e in quali Paesi – si sono svolti questi spostamenti. Tutto ciò per contrastare l’abusivismo per quanto riguarda il cabotaggio stradale e le procedure di distacco degli autisti.


RETROFIT OBBLIGATORIO, MA SOLO PER I TRASPORTI INTERNAZIONALI

Come detto, la nuova versione del tachigrafo intelligente è entrata in vigore su tutto il nuovo immatricolato il 21 agosto 2023. Da quel momento in poi, chi opera nel mercato del trasporto internazionale, deve sostituire l’impianto tachigrafico di precedente generazione con il nuovo. E deve farlo obbligatoriamente attraverso un intervento di retrofit in aftermarket.

Quanto tempo si avrà a disposizione? La normativa prevede due scaglioni temporali distinti. Il primo è il 31 dicembre 2024, termine entro il quale tutti i veicoli dotati di tachigrafico analogico o digitale (fino al 15 giugno 2019) che svolgono trasporti internazionali con veicoli di peso superiore a 3,5 tonnellate, dovranno appunto dotarsi di quello di seconda generazione. Tale obbligo varrà, anche in questo caso, solo per chi opera nel traffico transfrontaliero. Infine, l’ultima tappa sarà quella del 2026, anno in cui anche i veicoli commerciali con peso massimo tra le 2,5 e le 3,5 tonnellate dovranno essere equipaggiati con il tachigrafo intelligente di seconda generazione (sempre se impiegati nel traffico oltre frontiera).


Fonte: Uomini e Trasporti

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