02 Maggio 2024

Lavanda e molto altro: la nuova attività delle monache di S. Cristiana

Lavanda, oli essenziali, idrolato, ma anche bomboniere, personaggi creati dalla fantasia delle suore e tanto altro: sono le opere nate dal lavoro delle monache agostiniane del monastero di Santa Cristiana a Santa Croce sull’Arno. “Ora et labora”, questo il titolo dato all’iniziativa di presentazione dei lavori monastici di stasera, 10 novembre, nei locali del convento.

“Volevamo avvicinare le persone al monastero”, hanno raccontato le suore e così si sono rimboccate le maniche e hanno avviato la produzione. Sacchettini di lavanda, boccettine con oli profumati e altri prodotti artigianali in un kit che servirà alle religiose anche per sostenere i progetti futuri. Intanto, a dare un sostegno iniziale ci ha pensato Janua Broker, società di brokeraggio assicurativo che nasce nel 1975 proprio gli enti religiosi e poi, con il tempo si è estesa in tutti i settori assicurativi: enti pubblici, aziende sanitarie, settore privato. “La realtà di Santa Croce ci è piaciuta” ha detto il presidente Marco Conte, annunciando l’apertura di un’altra sede a Santa Croce sull’Arno oltre a quella già presente nei locali di Valiani. A rappresentare la società c’erano, oltre al presidente, Marco Marini responsabile commerciale, Paolo Mazzacani responsabile tecnico, Tommaso Pecchia e Andrea Morelli di Santa Maria a Monte referente per Janua Broker nel comprensorio del Cuoio.

“In una piccola stanzetta che osiamo chiamare laboratorio, nel 2018 è nata la produzione di lavanda – ha spiegato suor Carla -. Io avevo una passione per la fitoterapia e mi fu data l’opportunità di fare un master di secondo livello. Lì mi sono appassionata all’aromaterapia e agli oli essenziali. Così ci siamo regalate un distillatore a vapore e dalla lavanda ricaviamo degli oli essenziali”. La chiama la “meraviglia viola” per le sue innumerevoli peculiarità: “cresce senza bisogno di troppe cure, è una pianta perenne, ha fiori profumatissimi e ricchi di essenza”.

“La coltiviamo da dilettanti, perché ci dà diletto – continua suor Carla -. La nostra vita consiste in una attività che si divide tra la preghiera e il lavoro. Il lavoro nei monasteri c’è sempre. Magari non a scopo di lucro, ma il lavoro è un’attività importante per i monaci. Abbiamo avvertito la necessità di impostare il lavoro in una maniera umana, a servizio dell’uomo. Cristiana ci insegna che essere pellegrini oggi vuol dire essere nel mondo senza volerlo possedere”.

“In queste sale ogni volta iniziative interessanti – così Marco Baldacci, in rappresentanza del Comune di Santa Croce sull’Arno -. Un fiore all’occhiello per il nostro paese. Le suore hanno la capacità di lanciare dei sassolini nello stagno che ogni volta portano a delle conseguenze e delle riflessioni più ampie”. Oltre alla lavanda e alle essente anche lavori più creativi, realizzati da suor Sandra e dalla madre priora Maria Rosa Guerrini. Come i disegni del “pupetto” di nome Doro: un personaggio inventato dalla madre priora caratterizzato da occhi grandi e guance rosse. “Può essere Gesù, può essere un apostolo o un fraticello”, ha detto suor Sandra. Infine, c’è anche chi scrive iconografie, come suor Roberta.

Con un monastero così grande alle tre suore certamente non mancava il lavoro. Ma la passione e la volontà di creare qualcosa di bello per le persone le ha spinte in questa impresa. Si accettano, quindi, ordini anche per quantitativi importanti (cerimonie, battesimi, regali per il Natale eccetera). Come contattarle? Semplice: basta suonare al campanello del monastero.

Fonte: Il Cuoio in Diretta

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