02 Maggio 2024

Multe e strada dissestata: tir lumaca in FI-PI-LI

Dall’ingresso di Santa Croce fino all’uscita di Empoli centro e poi di nuovo al punto di partenza, viaggiando incolonnati e a bassissima velocità su uno dei tratti più trafficati della FiPiLi. È così che Assotir ha provato questa mattina (29 maggio) a mandare il proprio messaggio alle istituzioni locali e in particolare alla Città metropolitana di Firenze, l’ente gestore della strada di grande comunicazione che toglie il sonno e la pazienza agli autotrasportatori.

Un messaggio di protesta, ovviamente, contro le condizioni fatiscenti della strada e contro la misteriosa impennata di multe elevate durante il primo lockdown di un anno fa, quando a viaggiare in FiPiLi c’erano solo (o quasi) proprio le ditte di autotrasporto. A questo si aggiungono temi e richieste che Assotir rivolge da tempo alla Regione e in generale alla politica toscana, con la proposta di un tavolo della legalità contro la logica del massimo ribasso, unito alla richiesta di una collaborazione per favorire la formazione e l’ingresso di giovani nelle imprese, “perché l’autotrasporto toscano – ha detto il segretario nazionale di Assotir Claudio Donati – può offrire una risposta occupazionale di circa mille posti”.

Di fronte a tutto questo Assotir chiede però l’ascolto e soprattutto il rispetto della propria dignità da parte della politica, come sottolineato in tutti gli interventi andati in scena nel presidio organizzato al termine della carovana all’interporto di San Donato, vicino all’uscita FiPiLi di Santa Croce. “La politica non ci deve fare regali, ma trattarci col rispetto che la categoria merita” ha detto il segretario Donati al termine della manifestazione, tornando sulla questione delle multe da cui è scaturita la protesta. All’origine dell’incredibile impennata di sanzioni per eccesso di velocità (per un valore di oltre 100mila euro) ci sarebbe stata, secondo Assotir, un’applicazione più rigida del solito, proprio durante il lockdown, del limite di 70 chilometri orari previsto per i mezzi pesanti. “Sulla legittimità di quelle multe non abbiamo avuto nulla da eccepire – precisa Donati – tant’è che la gran parte sono già state pagate. È piuttosto l’atteggiamento utilizzato dalla città metropolitana e dal suo presidente, il sindaco Nardella, che ci ha lasciati interdetti. Hanno dimostrato di non rispettare la categoria”.

Rispetto e dialogo che gli autotrasportatori chiedono anche sul tema delle infrastrutture, sottolineando le condizioni inadeguate di un’arteria strategica come la FiPiLi, con la mancanza di aree di sosta attrezzate per i mezzi pesanti e la presenza di corsie di ingresso e di uscita da brividi. “Sono troppo strette e troppo corte per i nostri mezzi – sottolinea Mauro Pucciareli della ditta di trasporti Gmp -: ci dobbiamo allargare rischiando di allargarci con altri mezzi. Per non parlare dei dossi e dei giunti che si trovano sui viadotti”. “La legge ci impone di farmaci ogni 2 ore e mezza di guida – aggiunge Giancarlo Verdolini della Verdolini 2000 – ma in FiPiLi non ci sono parcheggi attrezzarti per farlo. Del resto, la considerazione della categoria è stata dimostrata anche con i vaccini: hanno vaccinato gli avvocati ma nessuno ha pensato agli autotrasportatori che ogni giorno si muovono ed entrano nelle aziende”.

“La politica non può limitarsi a batterci una mano sulla spalla e dirci quanto siamo bravi” ha aggiunto dal palco la presidente nazionale di Assotir Anna Vita Manigrasso. “Noi abbiamo bisogno un tavolo e di risposte”, ha aggiunto rivolgendo il proprio appello direttamente al presidente regionale Eugenio Giani.

Per tutta risposta, tuttavia, nessuno degli esponenti regionali, della Città metropolitana e neppure dei Comuni del comprensorio si è fatto vedere alla manifestazione di stamani, alla quale hanno partecipato invece l’onorevole Manfredi Potenti della Lega, la coordinatrice provinciale di Forza Italia Raffaella Bonsangue e il coordinatore Forza Italia di Santa Croce Roberto Giannoni, mentre Fratelli d’Italia ha promesso un’interpellanza in Regione e nel consiglio della Città metropolitana. “Quando il mondo del lavoro chiama credo che la politica dovrebbe rispondere – ha detto Potenti -, anche perché questo tema si lega alla sicurezza sul lavoro, dato che le strade per voi non sono altro che un luogo di lavoro. Non capisco dunque perché la Città metropolitana non voglia prendere in mano la situazione”.

“Per tutti c’è la necessità di un maggior riconoscimento sulla necessità di avere infrastrutture adeguate”, ha aggiunto Alessandro Valiani del gruppo Valiani di Santa Croce, che ospita la sede Assotir per le province di Pisa, Lucca e Massa e che ha supportato l’associazione nell’organizzazione della protesta. “Perché il settore del service riveste un ruolo fondamentale per la filiera del trasporto – ha spiegato – e il riconoscimento di una maggiore dignità del settore deve riguardare tutta la filiera. Insieme a Assotir siamo impegnati su tre linee d’azione: il passaggio a veicoli meno inquinanti, attraverso alimentazione elettrica e a idrogeno, insieme all’impiego della tecnologia per la guida autonoma e alla connessione con le forze di polizia e gli organi di controllo. Noi facciamo la nostra parte per supportare le aziende, ma le istituzioni devono essere pronte ad ascoltarle”.



Fonte: Il Cuoio In Diretta

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