Incidentalità stradale: di male in peggio
Le statistiche 2022 elaborate da ACI e ISTAT mostrano un ritorno della sinistrosità, con morti e feriti, ai livelli pre-pandemia.
L’intensificarsi della mobilità, dopo la calma piatta indotta dalla pandemia, ha avuto come diretta conseguenza l’aumento degli incidenti. Risulta dal Report 2022 ACI-Istat, che ha contato 165.889 sinistri con lesioni a persone (erano stati 151.875 nel 2021, +9,2 per cento) che hanno causato 3.159 morti (contro i 2.875 dell’anno prima, +9,9 per cento).
Gli aumenti si concentrano soprattutto nel periodo da gennaio a luglio (negli stessi mesi del 2021 erano ancora in vigore misure per la limitazione del traffico e degli spostamenti per il contenimento del virus).
A partire dal mese di agosto si rileva in un calo di feriti e di incidenti rispetto al 2021, mentre si registrano ancora aumenti dei decessi anche ad agosto, ottobre e dicembre. Fatta eccezione per i ciclisti (205 vittime, -6,8 per cento) e per gli occupanti di autocarri (166deceduti, - 1,8), nel 2022 aumentano le vittime tra tutti li utenti della strada; se ne contano infatti 1.375 tra gli occupanti di vetture (+15,4 per cento), 781 tra i motociclisti (+12,4), 70 tra i ciclomotoristi (+4,5), 485 tra i pedoni (+3,2 per cento).
Sempre più numerosi anche i morti e gli infortunati tra gli utenti di monopattini: con riferimento ai soli mezzi elettrici, gli incidenti che li vedono coinvolti passano dai 2.101 del 2021 ai 2.929 del 2022, i feriti da 1.980 a 2.787, i morti (entro 30 giorni) da 9 a 16.
DISTRAZIONE, PRECEDENZE, VELOCITÀ
Tra i comportamenti sbagliati al volante si confermano come più frequenti la guida distratta o indecisa (32.701 accertamenti), il mancato rispetto della precedenza o del semaforo (29.840), la velocità troppo elevata (20.316): insieme, costituiscono complessivamente il 38,1 per cento dei casi, per un totale di 82.857. Tra le altre cause più rilevanti, la manovra irregolare (16.788), il mancato rispetto della distanza di sicurezza (15.233 casi), la mancata precedenza al pedone (7.185) e il comportamento scorretto del pedone (5.899) rappresentano rispettivamente il 7,7, il 7,0, il 3,3 e il 2,7 per cento.
L’eccesso di velocità è il comportamento più sanzionato, 38,7 per cento del totale, valore solo di poco più alto rispetto a quelle delle contravvenzioni comminate per disciplina dell’arresto, fermata e sosta (37,2).
Diminuiscono le multe per mancato uso delle cinture di sicurezza, dei sistemi di ritenuta per bambini e per mancato uso del casco. Rimane elevato il numero di sanzioni per uso di improprio di dispositivi in auto e sono in aumento le sanzioni per guida sotto l’effetto di alcool e droghe.
Uno sguardo oltre confine rivela che anche nel complesso della Ue27 il numero delle vittime riprende a crescere nel 2022 (+3,7 per cento rispetto a 2021), dopo la drastica riduzione ei due anni di pandemia (-9,1 sul 2019). Complessivamente, l’anno scorso le vittime sono state 20.669 contro le 19.932 del 2021 e le 22.761 del 2019. Ogni milione di abitanti si contano 46 morti per incidente stradale nella Ue27 e 54 nel nostro Paese, che passa così dal 13° al 19° posto della graduatoria europea.
L’intensificarsi della mobilità, dopo la calma piatta indotta dalla pandemia, ha avuto come diretta conseguenza l’aumento degli incidenti. Risulta dal Report 2022 ACI-Istat, che ha contato 165.889 sinistri con lesioni a persone (erano stati 151.875 nel 2021, +9,2 per cento) che hanno causato 3.159 morti (contro i 2.875 dell’anno prima, +9,9 per cento).
Gli aumenti si concentrano soprattutto nel periodo da gennaio a luglio (negli stessi mesi del 2021 erano ancora in vigore misure per la limitazione del traffico e degli spostamenti per il contenimento del virus).
A partire dal mese di agosto si rileva in un calo di feriti e di incidenti rispetto al 2021, mentre si registrano ancora aumenti dei decessi anche ad agosto, ottobre e dicembre. Fatta eccezione per i ciclisti (205 vittime, -6,8 per cento) e per gli occupanti di autocarri (166deceduti, - 1,8), nel 2022 aumentano le vittime tra tutti li utenti della strada; se ne contano infatti 1.375 tra gli occupanti di vetture (+15,4 per cento), 781 tra i motociclisti (+12,4), 70 tra i ciclomotoristi (+4,5), 485 tra i pedoni (+3,2 per cento).
Sempre più numerosi anche i morti e gli infortunati tra gli utenti di monopattini: con riferimento ai soli mezzi elettrici, gli incidenti che li vedono coinvolti passano dai 2.101 del 2021 ai 2.929 del 2022, i feriti da 1.980 a 2.787, i morti (entro 30 giorni) da 9 a 16.
DISTRAZIONE, PRECEDENZE, VELOCITÀ
Tra i comportamenti sbagliati al volante si confermano come più frequenti la guida distratta o indecisa (32.701 accertamenti), il mancato rispetto della precedenza o del semaforo (29.840), la velocità troppo elevata (20.316): insieme, costituiscono complessivamente il 38,1 per cento dei casi, per un totale di 82.857. Tra le altre cause più rilevanti, la manovra irregolare (16.788), il mancato rispetto della distanza di sicurezza (15.233 casi), la mancata precedenza al pedone (7.185) e il comportamento scorretto del pedone (5.899) rappresentano rispettivamente il 7,7, il 7,0, il 3,3 e il 2,7 per cento.
L’eccesso di velocità è il comportamento più sanzionato, 38,7 per cento del totale, valore solo di poco più alto rispetto a quelle delle contravvenzioni comminate per disciplina dell’arresto, fermata e sosta (37,2).
Diminuiscono le multe per mancato uso delle cinture di sicurezza, dei sistemi di ritenuta per bambini e per mancato uso del casco. Rimane elevato il numero di sanzioni per uso di improprio di dispositivi in auto e sono in aumento le sanzioni per guida sotto l’effetto di alcool e droghe.
Uno sguardo oltre confine rivela che anche nel complesso della Ue27 il numero delle vittime riprende a crescere nel 2022 (+3,7 per cento rispetto a 2021), dopo la drastica riduzione ei due anni di pandemia (-9,1 sul 2019). Complessivamente, l’anno scorso le vittime sono state 20.669 contro le 19.932 del 2021 e le 22.761 del 2019. Ogni milione di abitanti si contano 46 morti per incidente stradale nella Ue27 e 54 nel nostro Paese, che passa così dal 13° al 19° posto della graduatoria europea.
Fonte: Flotte&finanza