22 Dicembre 2024

Ritorna la truffa dello specchietto

Ogni tanto torna di attualità questo genere di truffa prevalentemente ai danni di persone anziane o facilmente influenzabili. Cosa prevede la legge e come ci si può difendere?

La “truffa dello specchietto” è un espediente messo in atto da alcuni malfattori per lucrare denaro in modo facile ed istantaneo. Si concretizza nel far credere alla vittima designata, che transita con la sua vettura in una via stretta, di aver urtato e rotto lo specchietto della vettura del truffatore ferma in sosta momentanea a lao strada. La procedura è ormai ben consolidata: si tratta di colpire la vettura della vittima con un oggetto in modo da provocare forte rumore. Cosicché una volta arretratosi, far credere al conducente che l’auto abbia colpito lo specchietto della propria vettura in sosta rompendolo. Il malcapitato dopo aver constatato il danno, anche se non riesce a capacitarsi di come possa essere accaduto, soprattutto se particolarmente influenzabile, tende a sentirsi colpevole e a fronte delle insistenze del truffatore è spesso incline a definire bonariamente la questione con una somma di denaro a stralcio. Altra variante della truffa è quella del passante che viene urtato dallo specchietto dell’auto su un braccio con la rottura dell’orologio, ovviamente di gran valore. Il meccanismo poi è lo stesso con la richiesta di denaro per la riparazione.

La difesa da questo genere di truffa è tutto sommata semplice, sempreché si riesca a mantenere la calma, contestando l’accaduto e che al limite siete propensi a redigere il CID (Costatazione amichevole d’incidente), cosa che è esattamente il contrario di quello che vuole il malfattore il cui unico scopo è quello di racimolare denaro contante. In questi casi, di norma, è lo stesso truffatore che declina l’invito borbottando ai danni delle assicurazioni e delle lungaggini della burocrazia.

Osservando questo genere di truffa sotto l’aspetto giuridico, l’articolo 640 c.p. punisce “ Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”. Di conseguenza viene precisato che la truffa consiste in una simulazione o dissimulazione finalizzata a indurre in errore la vittima con lo scopo di trarne profitto che ne caso specifico si indentifica con una somma di denaro. Inoltre, una recente sentenza in Cassazione (n. 12807/2021), sulla minorata difesa legata all’età avanzata della vittima ha precisato che, secondo la giurisprudenza prevalente, potrebbe configurarsi l’aggravante per l’età avanzata della vittima, che però va valutata di volta in volta in funzione della particolare vulnerabilità del soggetto passivo.

Chiarito tutto ciò, qualora vi capitasse di trovarvi in una situazione del genere, chiamate in aiuto un parente, un amico o altra persona conosciuta che possa controbattere alle insistenze del malfattore, o al limite dichiarate che volete rivolgervi alla pubblica autorità il che sarà sufficiente per vederlo allontanare in fretta.


Fonte: Io Carrozziere n. 5 2021

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