21 Novembre 2024

Diminuzione degli incidenti stradali: si può fare di più

Sono 2.875 le persone che in Italia nel 2021 hanno perso la vita in incidenti stradali, costati 16,4 miliardi di euro ed enormi sofferenze. C’è ancora parecchio da fare sul fronte della sicurezza.

Dopo le importanti flessioni del 2020, legate alle limitazioni agli spostamenti dovute all’emergenza covid, i numeri relativi agli incidenti stradali con lesioni in Italia nel 2021 sono tornati a crescere (151.875, +28,4 per cento sull’anno precedente) e, con loro, i morti (2.875, +20,0 per cento) e i feriti (204.728+28,6).

Lo rivela il Report Aci-Istat. Si è poco al di sotto dei livelli 2019 non perché i driver siano diventati più virtuosi, ma perché i lockdown di gennaio e febbraio hanno avuto pesanti riflessi sul traffico, che è poi tornato a crescere a partire da marzo. Pari a 16,4 miliardi di euro (lo 0,9 per cento del Pil nazionale) il costo sociale degli incidenti rilevati da Polizia Stradale, Polizia Locale e Carabinieri, ai quali vanno sommate le enormi sofferenze delle persone coinvolte.


GUIDA ALTA

Sulle strade italiane nel 2021 hanno perso la vita 2.396 uomini (l’83,3 per cento) e 479 donne (16,7). Ben 2.072 si trovavano al volante, 332 erano passeggeri e 471 pedoni. Le vittime risultano concentrate nelle classi di età 45-59 anni e 20-24 anni per gli uomini, 70-84 e 20-24 per le donne. Rispetto al 2020 sono aumentate tra tutti gli utenti della strada, mentre si registra una diminuzione nel confronto con il 2019, fatta eccezione, purtroppo, per gli occupanti di autocarri/motocarri: 253 decessi indicano un incremento del 44,4 per cento sul 2020 e del 23,4 sul 2019.

Le auto risultano coinvolte in oltre il 70 per cento degli incidenti stradali con lesioni registrati nell’ultimo anno in Italia, nel 62 per cento di quelli a veicoli isolati e nel 75 per cento di quelli tra due o più veicoli. Ben 1.532 vittime della strada del 2021 si trovano al volante di un’auto o viaggiavano come passeggeri.

Numeri che evidenziano come sia necessario lavorare meglio e di più sul fronte della sicurezza stradale.

I sinistri sono concentrati ancora intorno alle 8.00, e poi verso le 18.00, quelli da sempre considerate le ore di punta nonostante una diluizione degli spostamenti nell’arco del giorno dovuta alla diffusione dello smartworking e al ricorso intensivo alla didattica a distanza.

Il 67,5 per cento degli incidenti stradali è avvenuto tra veicoli in marcia. Il 91,2 per cento ha coinvolto due veicoli, il 6,7 tre e il 2,1 quattro o più. Quelli a veicolo isolato rappresentano un ulteriore 22,2 per cento. Gli investimenti di pedone sono, infine, il 10,3 per cento del totale.

Distrazione, mancato rispetto della precedenza e velocità troppo elevata (comportamento più sanzionato con oltre 426mila contravvenzioni elevate dalla Polizia Stradale agli automobilisti) sono stati causa nel 2021 di ben 78.477 sinistri con lesioni. Ci sono poi manovra irregolare (15.534) e mancanza della distanza di sicurezza (14.081 casi).

Allargando lo sguardo nella Ue a 27, le vittime sono state 19.855, il 5,3 per cento in più dell’anno precedente. Il tasso di mortalità stradale (ossia i morti per milione di abitanti) si attesta a 45 nell’Unione. L’Italia con 49 purtroppo è ancora sopra la media.


Fonte: Flotte&finanza

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