Emergenza costi per il trasporto per il comprensorio del cuoio
Tutto sta aumentando e le imprese di trasporto non ce la fanno più a dover sopportare costi crescenti su tutte le voci (carburanti, servizi, ricambi, costi del personale) che si aggiungono ai costi indiretti dovuti alle infrastrutture insufficienti e gravate da interruzioni, inefficienze e rallentamenti di ogni tipo.
Le imprese ed i corrieri del distretto cuoio, (e non solo) si trovano costretti ad applicare aumenti dei loro listini e tariffe.
A parlare di questo tema sono stati: Giovanni Capecchi presidente Assotir PILUMS, Maurizio Bandecchi Coordinatore Assotir Toscana, Patrizio Loffarelli Responsabile Sviluppo Territoriale Assotir, Alessandro Manzi Responsabile Infrastrutture Assotir.
Gli ultimi due anni sono stati molto difficili per tutti, per la pandemia da Covid 19, per i drammatici effetti in termini di vite umane e di sacrifici, ed anche ora che forse se ne intravede la fine, per i suoi effetti indiretti sull’economia e sulle catene internazionali del valore, ed in particolare sui mercati dell’energia.
Ma le aziende di trasporto non si sono mai fermate.
Le aziende del settore del trasporto e della logistica, nemmeno nei giorni del lockdown hanno avuto una pausa ed hanno fatto la propria parte nell’assicurare sempre e comunque, i servizi indispensabili alla comunità, pur operando in condizioni di forte difficoltà non solo per le condizioni sanitarie ed i relativi rischi di contagio, ma anche per aver dovuto lavorare con volumi ridotti per numero e quantità.
Oltre alle difficoltà specifiche dell’ultimo periodo, le imprese si sono fatte carico degli aumenti di costi, come del peggioramento delle condizioni di lavoro, delle carenze crescenti delle infrastrutture e della rete viaria, ed anche delle eccessive lunghezze e ritardi nelle operazioni di presa e scarico delle merci, solo per accennare alle principali cause di perdita di efficienza dei servizi di trasporto.
La congiuntura attuale tuttavia, che vede una impennata senza precedenti dei costi dei carburanti (gasolio aumentato del 30% da inizio anno, metano più che raddoppiato) e di aumenti generalizzati in tutti i materiali di consumo sia riferiti ai mezzi (ad blue, gomme, ricambi, assicurazioni, costi di acquisto), al personale (adeguamento CCNL), che delle spese di mantenimento dei nostri magazzini e spazi di lavoro e di stoccaggio, espone alla necessità improcrastinabile di dover procedere ad un ritocco delle condizioni di fornitura dei servizi di trasporto.
Le imprese del distretto del cuoio in particolare, secondo le nostre indagini e stime, procederanno alla modifica dei listini, con percentuali variabili a seconda dei servizi e delle tratte, che vanno dal 7 al 12%. Prevediamo che i clienti saranno informati in questi giorni e gli aumenti avranno comunque decorrenza dal 1 gennaio 2022.
Inoltre a calmierare la corsa al ribasso ed al dumping selvaggio interviene la proposta di ASSOTIR sui limiti alle subvezioni. La proposta inserisce all’interno dell’Art.6ter del D.Lgs 286/2005 con l’obiettivo finale di contrastare fenomeni consolidati di intermediazione parassitaria all’interno della filiera del trasporto, che finiscono per schiacciare inevitabilmente, sotto il profilo tariffario, coloro i quali svolgono effettivamente, con mezzi in loro disponibilità, operazioni di trasporto. In altre parole guadagnano ed hanno margini certi gli intermediari, ma non chi materialmente fa muovere le merci su gomma.
La misura interviene in modo netto sulla filiera del trasporto, limitando l’uso eccessivo della subvezione ed ha alla base il Regolamento UE 1055/2020 che il nostro paese deve recepire entro il febbraio 2022.
Le imprese ed i corrieri del distretto cuoio, (e non solo) si trovano costretti ad applicare aumenti dei loro listini e tariffe.
A parlare di questo tema sono stati: Giovanni Capecchi presidente Assotir PILUMS, Maurizio Bandecchi Coordinatore Assotir Toscana, Patrizio Loffarelli Responsabile Sviluppo Territoriale Assotir, Alessandro Manzi Responsabile Infrastrutture Assotir.
Gli ultimi due anni sono stati molto difficili per tutti, per la pandemia da Covid 19, per i drammatici effetti in termini di vite umane e di sacrifici, ed anche ora che forse se ne intravede la fine, per i suoi effetti indiretti sull’economia e sulle catene internazionali del valore, ed in particolare sui mercati dell’energia.
Ma le aziende di trasporto non si sono mai fermate.
Le aziende del settore del trasporto e della logistica, nemmeno nei giorni del lockdown hanno avuto una pausa ed hanno fatto la propria parte nell’assicurare sempre e comunque, i servizi indispensabili alla comunità, pur operando in condizioni di forte difficoltà non solo per le condizioni sanitarie ed i relativi rischi di contagio, ma anche per aver dovuto lavorare con volumi ridotti per numero e quantità.
Oltre alle difficoltà specifiche dell’ultimo periodo, le imprese si sono fatte carico degli aumenti di costi, come del peggioramento delle condizioni di lavoro, delle carenze crescenti delle infrastrutture e della rete viaria, ed anche delle eccessive lunghezze e ritardi nelle operazioni di presa e scarico delle merci, solo per accennare alle principali cause di perdita di efficienza dei servizi di trasporto.
La congiuntura attuale tuttavia, che vede una impennata senza precedenti dei costi dei carburanti (gasolio aumentato del 30% da inizio anno, metano più che raddoppiato) e di aumenti generalizzati in tutti i materiali di consumo sia riferiti ai mezzi (ad blue, gomme, ricambi, assicurazioni, costi di acquisto), al personale (adeguamento CCNL), che delle spese di mantenimento dei nostri magazzini e spazi di lavoro e di stoccaggio, espone alla necessità improcrastinabile di dover procedere ad un ritocco delle condizioni di fornitura dei servizi di trasporto.
Le imprese del distretto del cuoio in particolare, secondo le nostre indagini e stime, procederanno alla modifica dei listini, con percentuali variabili a seconda dei servizi e delle tratte, che vanno dal 7 al 12%. Prevediamo che i clienti saranno informati in questi giorni e gli aumenti avranno comunque decorrenza dal 1 gennaio 2022.
Inoltre a calmierare la corsa al ribasso ed al dumping selvaggio interviene la proposta di ASSOTIR sui limiti alle subvezioni. La proposta inserisce all’interno dell’Art.6ter del D.Lgs 286/2005 con l’obiettivo finale di contrastare fenomeni consolidati di intermediazione parassitaria all’interno della filiera del trasporto, che finiscono per schiacciare inevitabilmente, sotto il profilo tariffario, coloro i quali svolgono effettivamente, con mezzi in loro disponibilità, operazioni di trasporto. In altre parole guadagnano ed hanno margini certi gli intermediari, ma non chi materialmente fa muovere le merci su gomma.
La misura interviene in modo netto sulla filiera del trasporto, limitando l’uso eccessivo della subvezione ed ha alla base il Regolamento UE 1055/2020 che il nostro paese deve recepire entro il febbraio 2022.
Fonte: Assotir