07 Febbraio 2025

Prese 45 multe in FiPiLi: il giudice le annulla, velox non affidabile

Quattro anni fa i verbali, poi il ricorso e la vittoria in primo grado. Ora la conferma in appello.

Sono state definitivamente annullate dai giudici ben 45 multe per eccesso di velocità, tutte emesse a carico di una società di trasporti fiorentina. Gli autovelox, secondo quando stabilito, erano infatti irregolari.

I fatti risalgono a 4 anni fa quando il proprietario di una ditta si è visto recapitato 45 verbali nei quali la polizia municipale accusava alcuni suoi camion di aver superato il limite di velocità su un tratto della FiPiLi, ricadente nella competenza della Città Metropolitana di Firenze.

L’ex provincia fiorentina dopo aver perso la causa in primo grado, davanti al giudice di Pace del tribunale di Firenze, ha proposto appello ma i giudici hanno definitivamente dato ragione all’uomo e torto all’ente che ora dovrà pagare 1.200 euro di spese legali.

Per i giudici l’ente non è riuscito a dimostrare la corretta manutenzione dell’autovelox in questione. Con due distinti ricorsi al giudice di Pace di Firenze, successivamente riuniti, il patron della ditta di trasporti aveva deciso di proporre opposizione contro i 45 verbali di infrazione al codice della strada a firma di agenti della polizia municipale. Nelle multe si affermava che tra il primo aprile e il 12 maggio del 2020, alcuni mezzi di sua proprietà avessero transitato sulla FiPiLi ad una velocità maggiore a quella di 70 km/h, che è il limite di velocità previsto per quel tratto di strada in questione.

L’uomo sosteneva che non fosse plausibile che in un arco di temporale così breve gli autisti dei mezzi pesanti di sua proprietà, utilizzati per il trasporto di merci, potessero aver commesso un numero così elevato di infrazioni, peraltro mai contestate negli anni precedenti, ed evidenziò la non corretta funzionalità degli apparecchi rilevatori della velocità.

Per i giudici fiorentini in effetti qualcosa non quadrava e dopo aver esaminato gli atti processuali avevano deciso di annullare tutti i verbali di contravvenzione. A quel punto la Città metropolitana di Firenze, infatti, ci sono seri dubbi sulla attendibilità delle rivelazioni effettuate con l’autovelox che all’epoca era in funzione in quel tratto stradale.

“Correttamente il primo giudice ha sostenuto la mancanza di prova, da parte della pubblica amministrazione, circa la corretta funzionalità e affidabilità degli apparecchi utilizzati per le rilevazioni, richiamando la decisione della Corte Costituzionale del 2015”.

Il principio secondo cui, in tema di sanzioni amministrative irrogate a seguito di accertamento della violazione dei limiti di velocità mediante autovelox, le apparecchiature di misurazione della velocità devono essere periodicamente tarate e verificate, è ormai un principio fissato dalla cosiddetta giurisprudenza, per via di alcune sentenze della Cassazione che, a seguito del pronunciamento della Consulta nel 2015, hanno fissato in sentenze definitive i principali e le regole da seguire in questo genere di contenziosi sugli apparecchi elettronici di rilevamento della velocità e dell’eventuale superamento dei limiti.

L’ex provincia di Firenze, nonostante si fosse appellata alla prima decisione dei giudici, non è comunque alla fine riuscita a dimostrare di aver effettuato le periodiche tarature e verificare sugli autovelox per cui i giudici hanno annullato le 45 multe che erano state comminate.

Fonte: Corriere Fiorentino

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